ATLETI PER SEMPRE

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IL PROGETTO
Training & Performance

Lo stretching. Esecuzioni diverse per obiettivi diversi.

Il tema dello stretching è uno di quelli sui quali è difficile mettere d’accordo gli allenatori. Ognuno ha un’opinione diversa su come e quando vada inserito all’interno di un allenamento. Qualcuno arriva addirittura a metterne in dubbio l’utilità.

La pretesa di trovare la ricetta giusta ed usarla per tutte le occasioni, parte dal non voler prendere in considerazione tutte le possibili tecniche di stretching e gli effetti diversi che queste tecniche  generano.

Dobbiamo invertire il ragionamento e non partendo dal mezzo, ma dall’obiettivo.

 

Se l’obiettivo è il miglioramento posturale  stiamo cercando di ottenere una modifica il più possibile permanente della lunghezza del muscolo e della sua tensione basale. In questo caso l’esecuzione deve essere statica, o meglio dolcemente progressiva, ed abbinata ad una respirazione profonda. Ricordiamo che nel momento in cui avviene l’espirazione il muscolo è più propenso all’allungamento, mentre nella fase di inspirazione la tensione interna tende a crescere.

Questo tipo di lavoro andrebbe eseguito alla fine dell’allenamento perché utilissimo per riportare la muscolatura alla lunghezza originaria, dopo essere stata messa sotto stress dalla seduta di lavoro, e sarebbe un’ottima abitudine molto utile per mettere il corpo nelle migliori condizioni e recuperare da diversi punti di vista:

 

  • Miglior allineamento delle articolazioni e della colonna vertebrale
  • Minore stress sui tendini che diversamente rimarrebbero in tensione per l’accorciamento muscolare generato dal lavoro.
  • Un più rapido smaltimento di metaboliti di scarto. Azzardiamo un paragone e diciamo che allungrare il muscolo è un po’ come tirare un asciugamo bagnato che allungandosi si strizza ed espelle liquidi superflui.
  • Defaticamento  (cool-down) anche del sistema nervoso perchè se ben eseguito lo stretching implica respirazione e autoascolto che sono quasi una forma di meditazione. Oltre a ciò  si impara a decontrarre la muscolatura volontariamente.

 

Questa modalità di cui abbiamo parlato in realtà può essere inserita anche prima di qualsiasi altro elemento di allenamento perché potremmo considerarlo come un reset dell’assetto corporeo che metterà tutto il sistema in condizioni di lavorare meglio, ed è anche una routine mentale che ci predispone alla concentrazione e ad una migliore percezione corporea. Qualcuno teme che questo possa abbassare troppo le tensioni muscolari e rilassare troppo il sistema nervoso, ma sulla prima perplessità possiamo dire che è solo un problema di quantità e di intensità dell’allungamento, la seconda invece non ha proprio fondamento perché lo stato mentale è di massima vigilanza.

Per chi avesse qualche perplessità rispetto all’idea di fare allungamento a freddo, si può rispondere che lo stretching deve essere sempre fatto con dolcezza ed ovviamente in condizioni climatiche ragionevoli. Molto molto importante anche potersi isolare un minimo. Per essere chiari, in quei momenti bisogna “ascoltare” il proprio corpo e non certo gli amici che ti parlano.

Se l’obiettivo è  prepararsi ad un’attività in cui la muscolatura è sottoposta a movimenti elastici allora è opportuno utilizzare anche esercizi che prevedano forme di allungamento più dinamiche, come molleggi e slanci.

Questo modo, che deve essere eseguito a muscolatura già ben calda, ha senso per diverse ragioni:

 

  • Porta il muscolo a prepararsi ad un regime di lavoro molto simile a quello a cui verrà sottoposto durante l’allenamento vero e proprio.
  • E’ attivo, e quindi non interrompe l’attivazione circolatoria e nervosa cominciata con il riscaldamento.
  • Evita l’effetto “strizzamento” di cui abbiamo parlato: Questo sarebbe in controtendenza rispetto al processo di riscaldamento e ossigenazione che dovrebbe tendere in tutte le fasi ad un progressivo avvicinamento al movimento.
  • Innalza il tono muscolare

Come abbiamo visto ogni modalità di allungamento ha un’importanza strategica per l’allenamento, il benessere e la prevenzione degli infortuni. E’ solo questione di inserire l’esercizio giusto al momento giusto senza alcuna gerarchia precostituita.